

In questa puntata esploriamo “Yoga” di Emmanuel Carrère, un libro che inizia come un saggio sullo yoga e la meditazione ma si trasforma in una discesa brutale e illuminante nella depressione dell’autore francese. Quello che doveva essere un “libretto arguto e accattivante” sulle discipline orientali diventa invece una “cronaca sinuosa di una lotta interiore contro la depressione, costellata di episodi intimi e tragici”.
Carrère, con la sua consueta spietatezza autobiografica, racconta il crollo psichico che ha frantumato le sue certezze zen, conducendoci attraverso ritiri di meditazione, ricoveri psichiatrici e l’attacco terroristico di Charlie Hebdo. Un’opera che rompe i confini tra generi letterari, mescolando memoir, saggio filosofico e testimonianza clinica in un racconto devastante ma paradossalmente luminoso.
La scrittura di Carrère trasforma il dolore personale in riflessione universale sulla fragilità umana e sulla ricerca di senso. Un libro che sfida il lettore con la sua onestà feroce, dimostrando come anche il fallimento spirituale possa generare arte autentica. Una lettura necessaria per chi cerca verità senza consolazioni facili.