Recensione “Traditori di tutti” di Giorgio Scerbanenco (1966)
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Recensione “Traditori di tutti” di Giorgio Scerbanenco (1966)

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Nel cupo scenario della Milano anni '60, Giorgio Scerbanenco ci consegna con "Traditori di Tutti", uno dei capitoli più intensi del ciclo di Duca Lamberti. Un ex-medico radiato dall'albo, un omicidio efferato e una città in piena trasformazione sono gli ingredienti di questo noir italiano che ha segnato un prima e un dopo nella letteratura gialla del nostro paese.

Scerbanenco dipinge una Milano violenta e contraddittoria, teatro perfetto per un'indagine che scava nelle pieghe più oscure della società del boom economico. La prosa asciutta e tagliente dell'autore non concede tregua, trascinandoci in un vortice di crimine, vendetta e giustizia personale dove nessuno è veramente innocente.

Nel podcast di oggi esplorerò come "Traditori di Tutti" abbia rivoluzionato il genere noir italiano, introducendo tematiche sociali e una crudezza narrativa all'epoca inedite, e come l'umanità tormentata di Duca Lamberti rappresenti ancora oggi uno dei personaggi più affascinanti della letteratura gialla italiana.

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