“Signore e signori” di Pietro Germi è un capolavoro della commedia all’italiana che nel 1965 ha messo a nudo l’ipocrisia borghese con feroce ironia. Ambientato in una cittadina di provincia, il film intreccia le vicende di tre coppie soffocate da convenzioni sociali, doppia morale e meschinità quotidiana. Germi costruisce un affresco spietato dove tradimenti, frustrazioni e bigottismo si nascondono dietro la rispettabilità delle apparenze. Gastone Moschin offre una prova magistrale nel ruolo del marito geloso e violento, incarnando con intensità drammatica la brutalità mascherata da onore. La regia acuta di Germi alterna momenti di comicità graffiante a una critica sociale che non concede sconti. Il film rimane attualissimo nel denunciare il conformismo e la falsità dei rapporti umani, dimostrando come certe dinamiche attraversino le generazioni. Un’opera imprescindibile per comprendere il cinema italiano e la società del dopoguerra.