Terzo e ultimo capitolo della celebre “trilogia dell’appartamento”, “L’inquilino del terzo piano” del 1976 è forse il film più personale e tormentato di Roman Polanski. Un thriller psicologico di rara intensità dove la paranoia urbana diventa specchio dell’anima, con un cast stellare che include Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, Shelley Winters e Jo Van Fleet.
Scritto da Polanski insieme a Gérard Brach, il film racconta la storia di Trelkovsky, un timido impiegato polacco che affitta un appartamento il cui precedente inquilino si è suicidato. Quello che inizia come un semplice trasloco si trasforma in una discesa negli abissi della follia, dove realtà e allucinazione si confondono in un crescendo di tensione claustrofobica. Ma dietro la superficie del thriller si nasconde qualcosa di più profondo.
Scopriamo insieme perché questo capolavoro continua a inquietare e affascinare dopo quasi mezzo secolo, confermando Polanski come uno dei più grandi esploratori cinematografici del disagio contemporaneo.