Un romanzo che profetizza il nostro tempo: “Le cose: una storia degli anni Sessanta” di Georges Perec anticipa con lucidità chirurgica la società dei consumi che ci circonda oggi.
Pubblicato nel 1965, questo capolavoro della letteratura francese racconta Jérôme e Sylvie, giovani parigini intrappolati nel desiderio ossessivo di possedere oggetti che definiscono il loro status sociale. Perec costruisce un ritratto spietato della borghesia emergente degli anni Sessanta, dove l’identità si misura attraverso mobili di design, elettrodomestici e viaggi esotici.
La prosa asciutta e quasi documentaristica dell’autore trasforma il racconto in un’indagine sociologica che svela come il consumismo modelli i nostri sogni e le nostre frustrazioni. Perec dimostra come la felicità sia diventata una merce da acquistare, anticipando temi oggi più che mai attuali nell’era dei social media e dello shopping compulsivo.
Un’opera che interroga il lettore sul rapporto tra possesso e realizzazione personale. Una lettura indispensabile per comprendere le radici della società contemporanea e i suoi paradossi esistenziali.