Recensione “Evviva il nostro eroe” di Preston Sturges (1944)
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Recensione “Evviva il nostro eroe” di Preston Sturges (1944)

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Nel 1944, mentre Hollywood celebrava acriticamente l’eroismo bellico, Preston Sturges aveva il coraggio di girare una delle satire più taglienti mai realizzate sul mito dell’eroe americano.

“Evviva il nostro eroe” racconta la storia di Woodrow Truesmith, un giovane congedato dai Marines per febbre da fieno che si ritrova trasformato in un falso eroe di guerra da un gruppo di veri militari mossi da compassione. Quello che nasce come un gesto pietoso si trasforma in una spirale inarrestabile di menzogne e manipolazioni che coinvolge un’intera cittadina, affamata di miti e simboli patriottici. Sturges costruisce un meccanismo narrativo perfetto che fa ridere e inquieta allo stesso tempo, trasformando una commedia apparentemente leggera in un’allegoria feroce sui meccanismi della propaganda e sulla facilità con cui l’opinione pubblica può essere plasmata.

La pellicola anticipa temi che il cinema svilupperà solo decenni dopo, mantenendo una modernità e un’attualità che la rendono più che mai necessaria nell’epoca delle post-verità e delle narrazioni costruite a tavolino. Eddie Bracken regala una delle interpretazioni più intense della sua carriera, incarnando perfettamente la fragilità di un uomo schiacciato dalle aspettative altrui.

Un capolavoro misconosciuto che merita di essere riscoperto e celebrato, inserito dalla Biblioteca del Congresso nel National Film Registry per la sua importanza culturale e artistica.