Nel 1948 Fritz Lang, maestro dell’espressionismo e del thriller psicologico, firma un’opera che fonde gotico, psicoanalisi e noir: “Dietro la porta chiusa”. Con Joan Bennett e Michael Redgrave protagonisti, il film racconta il matrimonio tra una ricca ereditiera e un enigmatico architetto che nella sua tenuta custodisce stanze chiuse, ognuna ricostruzione meticolosa di famosi delitti passionali. Un’esplorazione inquietante dell’ossessione, del desiderio e della violenza che si nasconde dietro le porte chiuse della mente umana. Lang trasforma un apparente thriller gotico in un viaggio negli abissi dell’inconscio, anticipando di decenni i temi del cinema psicologico contemporaneo. Un capolavoro dimenticato del noir americano che merita di essere riscoperto per la sua modernità e la sua capacità di disturbare ancora oggi.