Il 1947 segna una svolta radicale nella carriera di Charlie Chaplin: addio per sempre al mitico personaggio di Charlot per dare vita a Henri Verdoux, elegante banchiere parigino che diventa serial killer per mantenere moglie e figlio.
Ispirato al reale pluriomicida francese Henri Landru e da un’idea di Orson Welles, “Monsieur Verdoux” racconta di un impiegato di banca licenziato che si dà al matrimonio seriale con ricche vedove per poi assassinarle e derubarne i patrimoni.
Una commedia nera brillante e spietata che vede Chaplin nel suo film più controverso. Il genio di Chaplin mette in discussione la nostra percezione del male: questo raffinato criminale non è forse un dilettante rispetto ai fornitori di armi e ai dittatori?
Uscito a New York nell’aprile 1947 in piena paranoia politica, con Chaplin sospettato di simpatie radicali, il film divenne un caso che contribuì al suo declino negli Stati Uniti.
Un’opera coraggiosa e visionaria che anticipa temi moderni sulla violenza, il capitalismo e la morale, firmata da un artista che non temeva di sfidare il proprio pubblico.